Storia

In esito alla procedura di selezione per la città italiana che avrebbe dovuto rivestire il ruolo di Capitale europea della cultura nel 2019, dalla quale emerse Matera tra le 21 candidate, il Governo italiano intese valorizzare, attraverso forme di collaborazione tra lo Stato, le regioni e gli enti locali, il patrimonio progettuale dei dossier delle candidate, istituendo il Programma Italia 2019. Tramite il Programma, iniziato con il medesimo decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, convertito con modificazioni dalla legge 29 luglio 2014, n. 106 (articolo 7, comma 3quater), con il quale è stata stabilita la Capitale italiana della cultura, ci si riproponeva di individuare, secondo principi di trasparenza e pubblicità, le adeguate coperture finanziarie, incluse le risorse deducibili dai programmi dell’Unione europea per il periodo 2014-2020, per ciascuna delle azioni proposte.

A seguire, il 12 dicembre 2014, il Consiglio dei Ministri conferì congiuntamente, per l’anno 2015, il titolo di Capitale italiana della cultura alle 5 finaliste non vincitrici alla selezione per la Capitale europea della cultura 2019, ovvero Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena.
Successivamente, a conclusione di un unico bando pubblicato nel 2015, a cui hanno risposto 24 città, sono state selezionate Mantova per l’anno 2016 e Pistoia per l’anno 2017. Poi, nel 2018 è stata la volta di Palermo, scelta tra 21 candidate, mentre per il 2019, essendo italiana la Capitale europea della cultura, non è stato conferito il titolo di Capitale italiana della cultura.

Per il 2020, a fronte delle ben 31 candidature, segno di un interesse crescente del territorio per l’iniziativa, percepita come opportunità di crescita culturale ed economica, è stata individuata la città di Parma, alla quale il titolo è stato conferito anche per il 2021, a causa dell’impossibilità di attuare il progetto culturale previsto per le misure di contenimento a fronte dell’emergenza epidemiologica da COVID19.

Agli inizi del 2021, dopo una procedura di selezione avviata a fine 2019 e travagliata dall’emergenza epidemiologica da COVID19, che ha determinato vari rinvii nonché il differimento al 2022 degli esiti della selezione inizialmente riferita al 2021, Procida è stata nominata, tra le 28 candidate, Capitale italiana della cultura per l’anno 2022, risultando il primo comune isolano insignito del titolo.

In deroga alla procedura ordinaria, per il 2023 il titolo è stato assegnato per legge alle città di Bergamo e Brescia, che avevano manifestato nel corso del 2020 l’intenzione di candidarsi congiuntamente al concorso, al fine di incentivare la ripresa socio-economica delle due realtà cittadine più colpite dalla pandemia. Pur non avendo partecipato ad alcuna selezione, le due città lombarde hanno presentato al Ministero della cultura il progetto unitario delle iniziative culturali, volte alla valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale locale materiale e immateriale, da svolgersi nell’anno di designazione.

Successivamente sono state designate: Pesaro Capitale italiana della cultura 2024, Agrigento Capitale italiana della cultura 2025 e L’Aquila Capitale italiana della cultura 2026.