L’Aquila 2026
L’Aquila, capoluogo della regione Abruzzo, sorge al centro della conca nella media valle dell’Aterno, circondata dal massiccio del Gran Sasso e dalle catene del Sirente e del Velino.
Fondata in un luogo denominato “Acculi” a seguito delle necessità di autoaffermazione delle terre del confine settentrionale del Regnum Siciliae generatesi dopo la morte dell’Imperatore Federico II, in una zona strategica ricca di sorgenti nei pressi della chiesa Santa Maria ad Fontes de Acquilis, prese Il suo nome dal toponimo già esistente e dall’emblema dell’aquila imperiale, secondo il diploma di fondazione attribuito all’Imperatore Corrado IV.
La città costituì fin dall’inizio un importante mercato divenendo crocevia per il traffico con le altre città del regno ed extra regno, con le quali era collegata per mezzo della cosiddetta “via degli Abruzzi”.
Nonostante i molti terremoti avvenuti nel passato e in ultimo, quello del 2009, la città conserva ancora un ricchissimo patrimonio storico e artistico ed è ogni anno teatro della “Perdonanza Celestiniana”, istituita da papa Celestino V nel 1294 e iscritta nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO dal 2019.
L’Aquila ha partecipato alla selezione per la Capitale italiana della cultura 2026, con il dossier “L’AQUILA CITTÀ MULTIVERSO” tutto incentrato sulla sperimentazione artistica per la creazione di un modello di rilancio socioeconomico territoriale a base culturale per il futuro fondato su 4 assi: coesione sociale, benessere, innovazione e sostenibilità ambientale.
La Giuria nominata per la selezione della città Capitale italiana della cultura per il 2026 ha raccomandato al Ministro L’Aquila con queste motivazioni:
“Il dossier propone un modello di valorizzazione del territorio e del patrimonio culturale, artistico e naturale. Mira al recupero dell’identità, puntando sulla cultura intesa come volano per la crescita e come elemento fondante di una comunità. Il progetto coinvolge un numero rilevante di realtà, creando un forte collante con i territori circostanti. Il budget previsto è coerente con gli obiettivi. La strategia di spesa indicata è destinata ad avere un importante effetto moltiplicatore. Il palinsesto degli eventi e delle iniziative si sviluppa per l’intero anno e copre tutto il panorama dell’espressione artistica e culturale: cinema, teatro, musica, arti visive. Apprezzata l’attenzione ai giovani che non saranno solo fruitori ma attori. Il progetto adempie agli indicatori del bando, con una buona integrazione tra pubblico e privato. Molto apprezzata la centralità e il coinvolgimento del sistema museale, bibliotecario e universitario. Il giudizio è eccellente. Pertanto la giuria, all’unanimità, raccomanda L’Aquila come Capitale italiana della Cultura 2026”.